…Sguardo curioso di un esploratore
L’IMPORTANZA DI PERDERSI
“Ci sono molti modi di “perdersi”. C’è un perdersi letterale, perdersi nel bosco, per esempio e non sapere ritrovare la strada per tornare al punto di partenza. O ci sono modi metaforici di perdersi. Ci si può perdere nei propri pensieri, o nel tempo, o si può essere un’anima persa. Nel contesto dell’esplorazione possiamo concepire il perdersi come un modo di “esistere in uno stato in cui non si sa esattamente dove ci si sta dirigendo”. In questo senso, possiamo scegliere di perderci letteralmente, esplorando un luogo dove non siamo mai stati prima, o possiamo perderci nel senso di metterci in relazione con gli oggetti e con le idee in modo da non sapere quale sarà il risultato di questa interazione”
(Come diventare un esploratore del mondo, Keri Smith).
I bambini hanno la capacità innata di non dare il mondo per scontato, ma lo reputano un regalo; tutto ciò che li circonda è per loro una fonte inesauribile di interesse e scoperta. Curiosità e stupore accompagnano costantemente i loro passi e i loro occhi e, attraverso il loro sguardo, non smettono mai di interrogarsi su tutto ciò che incontrano nel loro cammino, come viandanti senza meta…
Perdiamoci nell’esplorazione del mondo…